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SICUREZZA

Definizione breve
La sicurezza urbana è un bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire attraverso azioni combinate di controllo del territorio, interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, prevenzione della criminalità, promozione del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.

Definizione lunga
Garantire sicurezza significa contrastare il degrado, che equivale a sua volta a combattere i fattori di discriminazione, marginalità, miseria che portano molte persone all’esclusione sociale: le politiche di sicurezza integrata si sviluppano nel medio-lungo periodo, necessitano di competenze varie e intersecanti i vari settori, in particolare urbanistica, lavori pubblici, ambiente e servizi sociali e sono volte al perseguimento di fattori di equilibrio e di coesione sociale, di vivibilità e di prevenzione.
Adottare un approccio integrato alla sicurezza dei luoghi implica implementare delle politiche volte alla rigenerazione e riqualificazione degli spazi poco sicuri.
La politica civica per la sicurezza dello spazio urbano unisce e persegue tre modalità attraverso le quali è possibile lavorare per costruire la sicurezza dei cittadini:
–       Le azioni di controllo, attraverso l’operato delle forze dell’ordine e dell’apparato giudiziario che, per i Comuni, significa la gestione efficace del Corpo di Polizia Locale ed un’azione incisiva nell’Ambito del Comitato di Ordine Pubblico e Sicurezza presso le Prefetture territoriali competenti;
–       Le azioni che operano sul contesto sociale, per ridurre le condizioni di degrado e vulnerabilità che rappresentano concause dei comportamenti devianti,
–      Le azioni di tipo ambientale, che operano sulla progettazione e l’organizzazione della città e dei suoi spazi, modificando quei fattori dell’ambiente che possono generare criminalità ed allarme sociale.
Solo attraverso un’integrazione delle politiche e degli ambiti d’intervento è possibile portare avanti un’azione efficace. Dunque accanto alle politiche di controllo della criminalità espletate delle forze dell’ordine, diventa fondamentale porre in atto politiche strutturali che agiscano sull’organizzazione e sulla gestione del contesto urbano, sia nelle sue componenti sociali che in quelle più strettamente urbanistiche e territoriali.
Il senso di insicurezza dipende infatti non solo dall’esperienza diretta di reati subiti, ma dalla situazione di caos, degrado urbano, inciviltà e disagio che possono essere combattuti solo attraverso un approccio integrato delle tre componenti.
Citiamo in tal senso la teoria della “Finestra Rotta” di Catherine Coles e George Kelling che, in “Fixing Broken Windows […]”1 chiariscono come partendo dalla scarsa manutenzione, dal semplice disordine, la situazione di un’area può gradualmente peggiorare arrivando ad uno stato di grave insicurezza. Con le parole degli autori, “se la finestra di una fabbrica o di un ufficio è rotta, i passanti guardandola arriveranno alla conclusione che nessuno se ne cura, che nessuno ne ha il controllo. Presto tutte le finestre saranno rotte e i passanti penseranno non solo che nessuno controlla l’edificio, ma anche che nessuno controlla la strada su cui si affaccia. Solo bande di giovani, criminali o sconsiderati possono avere qualcosa da fare in una strada non controllata, così sempre più cittadini abbandoneranno quella strada”.
In conclusione, il civismo, nell’ambito delle politiche di promozione delle sicurezza urbana, fa propri due concetti chiave:
il principale elemento che garantisce la sicurezza è costituito dalla vitalità di un quartiere: quello che Jane Jacobs2 definisce “l’occhio sulla strada”, ossia la presenza di affacci degli edifici, di attività, di movimento; tutti elementi che garantiscono la costante presenza di persone;
la sicurezza dipende dall’identificazione dei cittadini con il territorio: il cittadino infatti difende e rispetta uno spazio che sente proprio.
Ritornando, in maniera circolare, alla definizione di “bene pubblico” che abbiamo dato alla sicurezza in apertura di questo paragrafo.
1 Kelling G., Coles C., Fixing Broken Windows. Restoring Order and Reducing Crime in Our Communities, The Free Press, New York, 1996.
2 J.Jacobs, Death and life of great american cities, Vintage Books, New York,1961
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